“La bellezza salverà il mondo.” Questo il messaggio del Presidente Onorario del Gruppo Agedi che venerdì 22 gennaio è intervenuto al Think Tank di Re Mind dal titolo “Milano: Emergenza Covid-19 e la città che verrà”.
Il suo intervento, inserito nel più ampio contesto di una conversazione multidisciplinare con esperti di settori diversi, ha sottolineato l’importanza di uno sforzo comune per riscoprire la bellezza di un Paese che è padre e madre della bellezza mondiale.
Massimo Cimatti: “La bellezza salverà il mondo”
“Ero partito con l’idea di dire delle cose oggi ma dopo questi interventi, così densi di molto altro, ho completamente cambiato idea. La verità è che mi sento un “nano” rispetto alla tematica di cui stiamo parlando. Stiamo parlando di una pandemia, quindi di un problema mondiale, poi europeo, quindi italiano. Bisogna parlare di come risolvere quello che sta avvenendo, che è un unicum nella storia, quantomeno la storia recente di qualche centinaio d’anni. Per farlo dovremo affrontare temi molto più ampi – che non sta a me affrontare, e credo neanche a noi – e che comunque diventano troppo complicati. In questo contesto, mi è venuta in mente la bella frase di Dostoevskij nel libro “L’idiota”: La bellezza salverà il mondo.
“Quando parliamo di bellezza – al di là del fatto che è troppo facile parlare dell’Italia nel senso in cui mi sentite parlare e in cui parliamo dell’Italia insieme in quest’ultimo periodo – a me piace pensare alla bellezza delle virtù, della speranza, del rispetto, del lavoro insieme. La bellezza del remare tutti insieme per allontanarci da una crisi che, se non superiamo narcisismi egocentrismi, egoismi, non ha una via d’uscita.“
“Non stiamo dando una bella immagine di noi, né a noi stessi né al mondo, rispetto alla politica. Ma è vero anche che è stupido dare la colpa al politico di turno o alla situazione quando noi per primi non cerchiamo di rendere bello il nostro modo di essere. Quindi forse, dopotutto, è vero che la bellezza salverà il mondo.“
Il bisogno di messaggi positivi per superare l’angoscia
“L’Italia dovrebbe cercare di unirsi, grazie anche a diversi altri momenti come questo organizzato da Re Mind. Momenti fatti da tante altre persone capaci e volenterose, che hanno voglia di discutere per trovare un’unita di intenti che si muova con etica, con tenacia, determinazione – io ci metterei anche spiritualità.
Mi è piaciuto l’intervento del Padre Sala, anche se non sono d’accordo quando dice che non è giusto lanciare il messaggio “andrà tutto bene”. Forse un messaggio positivo è proprio quello di cui abbiamo bisogno, e inoltre fa parte delle virtù teologali (speranza, carità, fede). In un momento come questo avere messaggi positivi fa molto bene. Aiuta ad allontanarci anche da temi come l’angoscia. Iniziare ad avere questi messaggi positivi tra di noi per uscire dalla crisi non sarebbe male.“
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La bellezza di Milano e l’unità di intenti per uno scopo comune
Nell’intervento di Massimo Cimatti al Think Tank non è mancato il momento dedicato nello specifico alla città di Milano.
“Per quanto riguarda il mio mestieraccio, posso dire che è la bellezza che dobbiamo perseguire. Per fortuna ci troviamo nel paese che è madre e padre della bellezza mondiale, sotto ogni aspetto. Dobbiamo decidere di investire tanto e tanti talenti nella bellezza. Paolo Longhini raccontava della bellezza di Milano negli ultimi anni: è vero, ma perché la città ha saputo valorizzare tanti temi – design, moda – ed è diventata una capitale del mondo. Questo l’ha fatto perché è stata capace di mettere in mostra la sua bellezza. Se poi valorizzassimo di più anche il Castello Sforzesco o la casa di Manzoni sarebbe meglio.
Mi chiedo perché anche nel Recovery Fund ci siano pochi investimenti per il turismo. Se guardiamo Milano, la città ha guadagnato tantissimo negli ultimi anni. Nel 2017 superò addirittura Roma come numero si turisti e questo perché è stata capace di mettersi in mostra. Se decidessimo di mettere in mostra la bellezza di questo paese, Milano compresa, forse ci aiuterebbe. Ma per fare questo ci vuole la bellezza della unità d’intenti.
Determinazione e tenacia per un’Italia più forte
“Per la ripartenza dell’Italia sono necessarie infrastrutture che colleghino i vari paesi lungo tutto il territorio nazione. È un momento straordinariamente difficile, ma come tutti i momenti storici difficili può essere un momento straordinariamente bello, se lo viviamo con la positività del mettersi a lavorare insieme. Io ho un’età per la quale fortunatamente non ho mai visto una guerra. Mi chiedo come abbiano fatto i nostri genitori, i nostri nonni, e come sono riusciti a mettersi insieme dopo una guerra: con canti, unione, determinazione e tenacia abbiano ricostruito il paese.
Stavolta dobbiamo farlo noi. Non possiamo di certo aspettarci nulla da quel teatrino misero a cui abbiamo assistito in questi giorni e quel governicchio, dobbiamo partire da ognuno di noi. Dobbiamo dare dei segnali molto chiari, dire che siamo stufi. Tutti siamo stufi, non possiamo non esserlo. Dovremmo provare davvero – anche con eventi come quelli di Re Mind, allargando la discussione ad altre persone – a marcare una presenza ed una differenza rispetto ad un sistema non ci rappresenta e non ci va bene. Il bar sotto casa è fallito, ha chiuso, non possiamo far più nulla per lui. Ma non possiamo aspettare, dobbiamo agire a farlo da soli. Come per Milano, che vuole investire nei negozi di vicinato. Anche quello è bellezza – artigiano, orafo, la bottega – sono la bellezza della nostra cultura e della nostra tradizione.“
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