UBS Global Real Estate Bubble Index: Milano e Parigi in controtendenza rispetto al trend internazionale
UBS Global Real Estate Bubble Index: Milano e Parigi in controtendenza rispetto al trend internazionale

La capitale francese e il capoluogo lombardo rappresentano due eccezioni rispetto al rischio di bolla che riguarda il mercato immobiliare globale

Negli ultimi 10 anni il settore immobiliare globale ha vissuto condizioni di finanziamento estremamente vantaggiose, conseguenza delle scelte monetarie delle banche centrali. Inoltre, nelle città, a questo si è affiancata una domanda di alloggi superiore alla disponibilità, portando gli acquirenti ad avere aspettative di prezzo sempre più ottimistiche.

Negli ultimi mesi però le condizioni sono repentinamente cambiate. L’aumento dei tassi di interesse, deciso per contrastare l’elevata inflazione, e gli shock che hanno scosso i mercati finanziari, stanno raffreddando la domanda di alloggi

UBS Global Real Estate Bubble Index: le città a rischio

Secondo l’UBS Global Real Estate Bubble Index questa inversione di tendenza mette alcune città particolarmente a rischio di bolla immobiliare.

Se Toronto (Canada) presenta le più marcate caratteristiche di prezzo e domanda che possono far temere una bolla immobiliare, anche l’Eurozona non è al riparo da questo rischio. Per esempio Francoforte e Monaco di Baviera rientrano con Amsterdam nelle 10 città con indice di rischio superiore a 1,5. Sia le due città tedesche che la capitale olandese hanno visto più che raddoppiare i prezzi degli immobili in termini nominali nell’ultimo decennio e la tendenza non sembra rallentare anche nelle mutate condizioni del 2022. 

Non preoccupante è invece la situazione a Milano e Parigi, che si posizionano nella parte bassa della classifica di UBS con un rischio bolla rispettivamente di 0.34 e 1.21.

Il mercato dell’edilizia residenziale di Parigi rappresenta un’anomalia: negli ultimi due anni, a fronte di una ripresa dei salari, i prezzi nominali degli immobili e gli affitti sono rimasti sostanzialmente fermi e significativamente al di sotto della media del Paese. Una dinamica che ha spinto la capitale francese fuori dalla zona a rischio bolla benché Parigi rimanga il mercato immobiliare meno conveniente dell’Eurozona, secondo lo studio di UBS.

A Milano, dopo un decennio di stagnazione, la crescita dei prezzi degli immobili è stata sostenuta da una serie di fattori: la ripresa economica post-pandemia, i tassi d’interesse bassi, e gli incentivi fiscali alla ristrutturazione e all’efficientamento energetico.  A ciò, nel medio termine, si devono aggiungere il completamento di una nuova linea della metropolitana e l’effetto volano dei Giochi Olimpici Invernali 2026 che contribuiranno a sostenere la crescita dei prezzi e delle valutazioni nel capoluogo lombardo.