Tra il 1º maggio e il 31 ottobre 2015 ebbe luogo a Milano l’evento dell’ Esposizione Universale, il cui tema selezionato fu “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Le Esposizioni universali sono eventi che si tengono, ogni cinque anni, in un paese che di volta in volta viene designato con un processo che prevede una selezione tra quelle candidate.
Gli eventi si tengono, per ragioni di spazio, in ampie aree nelle quali gli espositori realizzano i propri padiglioni temporanei che ospitano i visitatori; al termine dell’evento, i padiglioni vengono smantellati e spesso vengono recuperati alcuni edifici realizzati per l’evento: è il caso della Tour Eiffel di Parigi, realizzata per l’Expo del 1889, della vecchia Fiera di Milano che fu lanciata con l’Esposizione del 1906, del Crystal Palace realizzato per l’Esposizione di Londra del 185, del complesso Habitat 67 realizzato per l’Esposizione di Montréal del 1967.
L’area scelta per l’evento era nel settore nord-ovest di Milano ed era per il 90% posta nel comune del capoluogo e per il restante 10% in quello di Rho. Occupava una superficie di 110 ettari adiacente al nuovo polo espositivo di Fiera Milano.
La nascita di MIND
AL termine dell’evento EXPO 2015, la comunità e le amministrazioni locali si interrogarono sul futuro dell’area che aveva ospitato l’evento, e dal quale gli espositori avevano rimosso i propri padiglioni lasciando un’area vuota e disabitata.
Sin da subito emerse che questa parte dell’area metropolitana milanese fosse destinata ad una trasformazione, che peraltro era già in atto in aree limitrofe: i vecchi capannoni venivano sostituiti da nuovi edifici, residenziali e non, venivano realizzate infrastrutture e il contesto cambiava volto.
Si individuò quindi, quale modalità attuativa di questa trasformazione, la partnership pubblico-privata come strumento possibile e quindi si stipulò un accordo tra Arexpo, la società proprietaria delle aree, e Lendlease, un operatore specializzato in progetti di rigenerazione urbana.
Tale accordo era volto alla realizzazione del futuro distretto “Mind” (di seguito il “Distretto” o il “Distretto MIND”) che era stato pensato come un distretto dell’innovazione in cui mondo accademico, istituti di formazione e ricerca, imprese, start-up, incubatori e acceleratori potessero condividere e scambiarsi risorse, conoscenza e tecnologie.
Il distretto e le sue funzioni
All’interno del distretto MIND sorgeranno anzitutto le sedi di alcune eccellenze di interesse pubblico, tutte legate al mondo della ricerca scientifica e sanitaria: lo Human Technopole, l’IRCCS Galeazzi, la Fondazione Triulza e il Campus scientifico dell’Università di Milano.
Saranno inoltre presenti edifici che ospiteranno la formazione, le attività produttive, i servizi e il commercio, oltre alle abitazioni pensate per tutti i lavoratori che ogni giorno si recheranno al lavoro nel distretto e per gli studenti che invece vi studieranno; saranno realizzate inoltre molti spazi condivisi e grandi parchi.
Un intervento sostenibile
Un aspetto che differenzia il progetto MIND da gran parte dei distretti d’innovazione nel mondo è che si impegna a essere un quartiere carbon neutral, alimentato cioè solo da energie rinnovabili al 100%, con minimi impatti ecologici ed edifici sostenibili.
Per esempio, nelle aree del distretto sarà consentita solo la mobilità elettrica e sostenibile; vi sarà una smart-grid per il teleriscaldamento e tele-raffrescamento che renderanno MIND una zona a emissioni zero.
Impatti sul territorio
Un progetto di così vaste dimensioni porta con se obiettivi ambiziosi, anche in relazione alla portata degli impatti sul territorio di riferimento.
L’insediamento di attività e persone induce infatti un meccanismo di volano per le economie locali anche non direttamente coinvolte nelle attività di MIND, non solo economici ma anche sociali.
In questo contesto, sicuramente la città di Rho e quelle immediatamente vicine saranno quelle che beneficeranno maggiormente dell’effetto volano: si pensi solo a tutti i servizi che si renderanno necessari a chi vivrà e lavorerà nel Distretto, la cui offerta dovrà anche essere multiculturale per rispondere alle esigenze delle 32 nazionalità diverse che vi sono oggi ospitate.
Quindi non solo residenze, ma anche asili, scuole, luoghi di svago, ecc, che dovranno essere realizzati non solo all’interno del perimetro del Distretto, ma anche al di fuori di esso, necessariamente nei centri abitati vicini.
Il fabbisogno abitativo
Tra le primarie esigenze della comunità che ruoterà intorno al Distretto MIND, quello di una residenza è senza dubbio il primario e più immediato.
Tra le funzioni che sono state previste nel distretto, sono infatti presenti alcuni edifici destinati a residenze in locazione: non sarà infatti possibile acquistare una casa in piena proprietà nel distretto MIND perché l’area è concessa in diritto d’uso per 99 anni.
Chi vorrà acquistare dovrà quindi rivolgersi necessariamente all’offerta presente all’esterno del Distretto, quindi ai comparti di Cascina Merlata e alle nuove iniziative in corso di realizzazione a Rho e nei comuni limitrofi.