Mercato immobiliare
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Nel terzo trimestre del 2023 il mercato immobiliare globale continua a scendere, ma sembra che il peggio sia passato.  

Anche nel terzo trimestre del 2023, a livello globale i mercati immobiliari del comparto residenziale continuano a scendere. Siamo nel classico e consolatorio “mal comune, mezzo gaudio”. 

Secondo i dati del rapporto “Global Residential Real Estate” della Global Property Guide, nell’ultimo trimestre del 2023, il mercato immobiliare globale continua a registrare una contrazione, a causa della diminuzione del potere d’acquisto provocata dall’impennata dell’inflazione, delle condizioni di prestito più restrittive e dei costi di finanziamento record dovuti ai continui rialzi dei tassi di interesse, oltre all’accentuata incertezza economica globale.  

Allo stesso tempo, anche i mutui per l’acquisto della casa sono diminuiti, evidenziando così come l’aumento dei tassi di interesse abbia portato le persone ad utilizzare maggiormente i propri risparmi rispetto a forme di finanziamento. 

Secondo i dati del terzo trimestre del 2023, a livello globale solo 17 mercati hanno registrato un aumento dei prezzi del comparto abitativo corretti dall’inflazione, mentre in 46 mercati i prezzi sono diminuiti. Tuttavia, l’alta inflazione in molti paesi crea l’illusione di un continuo aumento dei prezzi delle case. Con i prezzi nominali che sono aumentati in 38 paesi, sono rimasti invariati in 2 paesi e sono diminuiti solo in 23 dei 63 mercati immobiliari mondiali. 

A livello globale, la tendenza è, quindi, al rallentamento.  

(Fonte: Global Property Guide) 

Mercato immobiliare

Lo snapshot del terzo trimestre del 2023 

  • Gli Stati Uniti, che da sempre rappresentano un mercato chiave, dopo un decennio di boom immobiliare, hanno registrato un modesto aumento dei prezzi del comparto abitativo nel terzo trimestre del 2023 rispetto all’anno precedente, con una domanda debole e a un sentiment negativo degli operatori immobiliari. Anche il Canada mostra una tendenza simile. 
  • Continua il declino del mercato immobiliare europeo, con i prezzi degli asset residenziali che aumentano in soli 8 dei 29 paesi europei inclusi nell’indagine globale. I prezzi reali delle abitazioni in mercati europei chiave come Germania, Regno Unito, Francia e Italia continuano a diminuire. 
  • I mercati immobiliari del Pacifico, che prima erano in crescita, ora sono depressi. Australia e Nuova Zelanda stanno registrando cali dei prezzi delle case, con una domanda immobiliare in diminuzione. 
  • I mercati immobiliari asiatici continuano a mostrare una performance debole. I prezzi reali delle case sono aumentati solo in 5 dei 17 mercati inclusi nell’indagine. 
  • Il Medio Oriente ha mostrato risultati misti, con i prezzi delle case in aumento in soli 2 dei 6 paesi inclusi nel rapporto. Tuttavia, in termini di trend, 4 paesi hanno ottenuto risultati migliori nel terzo trimestre del 2023 rispetto all’anno precedente. 
  • I mercati immobiliari latinoamericani sono ancora deboli. L’Argentina rimane il mercato immobiliare più debole, ma il Messico sta migliorando notevolmente. 

I maggiori incrementi dei prezzi delle case su base annua sono stati registrati nei seguenti Paesi: Macedonia del Nord (+21,63%), Turchia (+17,15%), Montenegro (+15,46%), Dubai-Emirati Arabi Uniti (+15,20%) e Georgia (+14,88%), importi corretti dall’inflazione. 

Il più grande calo annuo dei prezzi delle case è stato registrato ancora a Buenos Aires, Argentina (-60,41%), seguito da Svezia (-17,47%), Repubblica Slovacca (-17,45%), Germania (-12,33%) e Riga, Lettonia (-11,40%), sempre utilizzando cifre corrette per l’inflazione. 

Il continuo aumento dei tassi di interesse delle banche centrali per contrastare l’inflazione galoppante, così come le interruzioni delle catene di approvvigionamento causate dai conflitti socio-economici globali, continuano a gravare sull’attività economica. Si prevede che l’inflazione globale scenderà dall’8,7% nel 2022 al 6,9% quest’anno, ma rimane elevata rispetto agli standard storici. 

Le previsioni di mercato rilevano comunque un certo ottimismo, dovuto alla probabile diminuzione dei tassi di interesse e ad una domanda che si mantiene stabile. Molto dipenderà da come il settore saprà adeguarsi alle nuove opportunità.   

Nel 2025 dovrebbero vedersi anche gli effetti della riduzione dei tassi di interesse, prevista non prima della seconda metà del 2024, con ripercussioni positive anche sul mercato immobiliare. 

Le performance nei mercati immobiliari europei 

Persistono difficoltà nei mercati immobiliari europei. La Svezia che affronta una brusca diminuzione dei prezzi del comparto abitativo, problemi economici, tassi di interesse crescenti e inflazione elevata. La Repubblica Slovacca vede peggiorare le condizioni del mercato. In Germania i problemi persistono a causa dei tassi di interesse ipotecari più elevati e delle pressioni inflazionistiche crescenti. Nel Regno Unito, il mercato immobiliare è sceso rapidamente, con una crescita economica in rallentamento. 

Tra i mercati immobiliari europei che stanno facendo fatica, vi sono Riga, Lettonia, con i prezzi delle case in calo del 11,40% anno su anno nel terzo trimestre del 2023. Jersey (-11,31%), Varsavia, Polonia (-10,72%), Vienna, Austria (-10,11%), Francia (-6,33%), Romania (-5,96%), Norvegia (-5,53%) e Islanda (-5,29%). Tutti, tranne la Lettonia, hanno registrato performance più deboli nel terzo trimestre del 2023 rispetto all’anno precedente. Tutti questi paesi, tranne Polonia, Romania e Jersey, hanno visto cali dei prezzi su base trimestrale nel terzo trimestre del 2023. 

Moderati cali dei prezzi delle case sono stati registrati invece in Finlandia (-4,98%), Irlanda (-4,17%), Russia (-4,00%), Paesi Bassi (-3,72%) e Italia (-3,47%). Anche se Finlandia, Paesi Bassi e Italia hanno mostrato effettivamente una decelerazione nei cali dei prezzi delle case, anno su anno, nel terzo trimestre del 2023. 

La Grecia si sta invece rafforzando mentre il Portogallo si è dimostrato resiliente. 

Ma ci sono anche Paesi europei che, seppure in misura modesta, crescono: si tratta della Spagna (3,85%), di Malta (1,79%), e della Svizzera (0,81%).