La crescente emergenza dei senzatetto in Europa e Usa
Negli ultimi anni ci siamo ormai tristemente abituati a vedere un gran numero di senzatetto nelle città europee e statunitensi.
Secondo l’ultimo rapporto della Federazione europea delle associazioni di settore, in Europa almeno 895mila persone vivono senza fissa dimora.
Una tendenza in costante aumento, accentuata dalle conseguenze della guerra in Ucraina.
Il quadro complessivo è allarmante e i dati raccolti dalla Federazione europea delle organizzazioni nazionali che si occupano dei senza dimora (Feantsa) e dalla Fondation Abbé Pierre nel rapporto intitolato “Poor Housing in Europe”, pubblicato il 5 settembre 2023, rivelano una situazione critica e in peggioramento.
La crescente precarietà abitativa non si limita esclusivamente alle persone senza un luogo fisso dove dormire. Coinvolge anche coloro che si trovano costretti a sistemazioni di emergenza.
Il rapporto evidenzia l’impatto devastante delle condizioni abitative inadeguate, quali sovraffollamento, umidità, esposizione all’inquinamento e carenze igienico-sanitarie. Le fasce più povere della popolazione sono più colpite, aggravando la povertà e perpetuando l’esclusione sociale.
L’aumento strutturale del numero dei senzatetto in Europa
L’Unione Europea registra un incremento strutturale del fenomeno, con un aumento del 30% rispetto all’ultima stima del 2018, mentre negli ultimi dieci anni il numero è cresciuto del 70%.
L’escalation del conflitto in Ucraina ha compromesso ulteriormente la situazione, con conseguenze dirette sui prezzi dell’energia e sull’aumento dell’inflazione.
Per contrastare questa tendenza preoccupante, sono richiesti sforzi politici senza precedenti e coraggiose misure strutturali.
“Ogni notte, in Europa, una città come Marsiglia o Torino è senza fissa dimora” (Rapporto “Poor Housing in Europe”)
La Piattaforma europea e le prossime azioni
Nel giugno 2021, l’Unione Europea ha creato una piattaforma per affrontare il problema dei senzatetto, con l’ambizioso obiettivo di risolverlo completamente entro il 2030.
Nonostante ciò, al momento pochi sono stati i risultati tangibili. Solo tre dei 27 Stati membri dell’Ue, infatti, hanno registrato un lieve calo nel numero di senza dimora: Finlandia, Danimarca e Austria. Questi Paesi hanno adottato la strategia “Housing First”: fornire un alloggio come primo passo prima di supportare l’accesso ai servizi sanitari e educativi.
Per il 2024, la Piattaforma europea per i senzatetto prevede una serie di attività in diverse città europee per migliorare la qualità della ricerca, incluso un progetto pilota per il conteggio dei senza dimora basato su una metodologia comune. Anche Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue, inizierà a raccogliere dati specifici in merito.
Gli Stati Uniti sono immuni dall’emergenza senzatetto. Anzi.
Secondo il rapporto dell’U.S. Department of Housing and Urban Development, a gennaio del 2023, oltre 650.000 persone risultavano senza dimora, registrando un aumento del 12% rispetto al 2022. Si tratta del numero più alto dal 2007, che ha segnato l’inizio del censimento della popolazione senza tetto.
La fine delle misure governative di supporto pandemico, come la moratoria sugli sfratti, e dall’aumento degli affitti, che hanno raggiunto livelli record. hanno colpito migliaia di cittadini americani.
Nel 2021, quasi il 90% delle famiglie a basso reddito ha speso più del 30% del proprio reddito per l’alloggio, rendendolo insostenibile.
Sebbene negli anni precedenti gli Usa avessero fatto progressi nel ridurre la popolazione homeless, la situazione post-pandemica ha portato a un aumento generale del 12% tra gli individui senza fissa dimora, con incrementi del 7,4% tra gli ex combattenti e del 15,5% tra le famiglie con figli.
Gli afroamericani, che costituiscono solo il 13% della popolazione degli Stati Uniti, rappresentano il 37% degli homeless. E più di un quarto degli adulti senza dimora ha più di 54 anni.
Tra i cinque Stati con il maggiore aumento di homeless negli ultimi anni, figurano New York, Colorado, Massachusetts, Florida e California, con incrementi che vanno dal 5,8% della California al 39,1% dello Stato di New York.
Bisogna intervenire urgentemente con misure sostenibili per affrontare questa emergenza sociale, sia in Europa che negli Stati Uniti.